Diana Vreeland nasce Dalziel a Parigi nel 1903, da padre inglese e madre americana. Si trasferisce presto con la famiglia a New York, ma Parigi, Londra e l’Europa resteranno un punto fermo nella formazione della sua sensibilità. Sofisticata socialite, diventa Mrs. T. Reed Vreeland nel 1924. Nel 1936 viene scoperta da Carmel Snow, che la vede ballare una sera al St. Regis in Chanel. Inizia così la collaborazione con la rivista “Harper’s Bazaar”, di cui diventa fashion editor nel 1939. Rigorosa e visionaria alla stesso tempo, inventa una professione, ed è la moda a seguire lei. Nel 1962 passa all’edizione americana di “Vogue”, che dirige a partire dall’anno successivo. Viene licenziata nel 1971, ma già nel 1972 Thomas Hoving, direttore del Metropolitan Museum of Art di New York, la chiama al Costume Institute in qualità di Special Consultant. Dopo la rivoluzione a “Vogue” negli anni Sessanta, anche il periodo al Met sarà segnato in modo indelebile dallo stile delle sue mostre di moda. Muore nel 1989, a New York. Al memorial service Richard Avedon ha detto di lei: “Diana lived for imagination ruled by discipline. No one has equaled her”.