Museo Fortuny

Museo Fortuny

FRANCESCO CANDELORO, Città delle Città

Percorso

In Città delle Città, ogni singola opera restituisce una visione multipla dei contesti con cui l’artista si è misurato, evidenziando l’idea della città come identità in mutazione, che rivela le tensioni della società e del suo sviluppo.
La scansione spaziale dell’esposizione ricostruisce, nell’alternarsi dei lavori, una vera e propria architettura urbana nelle sale del Museo, che diventano esse stesse la Città delle Città. “L’installazione – scrive Walter Guadagnini – potrebbe essere dunque rappresentata come la pianta di una città, con le sue strade, i suoi angoli, e lo spettatore è invitato a trasformarsi nel flaneur di baudelairiana memoria, che si aggira senza meta all’interno di questo labirinto”, in cui le singole sculture emergono emblematicamente dal buio come singole visioni e come un unico corpo.
È dunque una nuova lettura del concetto di luogo, che diventa in queste opere un corpo complesso, uno sguardo stratificato sul reale, sui suoi segni e sulla loro lettura: i tagli, le immagini serigrafate e i colori del plexiglass, restituiscono un’idea personale di ogni contesto fotografato, attribuendogli l’unicità di un’esperienza che Candeloro offre al pubblico perché la possa vivere a partire dal suo punto di vista.
Monumenti, luoghi famosi e luoghi anonimi, vivono in questo modo una costante rilettura, e creano la reale possibilità di un differente approccio a ciò che già si conosce, e che qui si costituisce come nuovo ambiente e realtà urbana. Anche il rapporto tra la luce e il tempo diventa importante, specialmente in relazione all’anima più intima dell’arte: “lastre di plexiglas di differenti colori- dice Candeloro- diventano lastre trasparenti ma colorate, come un’infinità di velature del tempo di una pittura fatta di segni, di vuoti, di materia, un’articolata stratificazione di luoghi del tempo, immagini di città e forme rivelate in un continuo mutamento dato dallo spostamento della visione dell’insieme, dal cambio della visuale e del punto di vista, che si sofferma invece su un particolare di un frammento chiaro di un istante”.
In tutto ciò si conferma, nelle scelte espositive di palazzo Fortuny, la vocazione alla sperimentazione e alla ricerca sulla percezione visiva già care a Mariano.

Palazzo Fortuny