Angiola Churchill
Nata a New York nel 1922, Angiola Churchill trascorre l’infanzia e parte dell’adolescenza a Milano. Rientrata negli Stati Uniti, vi completa gli studi fino a conseguire un dottorato di ricerca presso la Columbia University. Si impone nel campo dell’Art Education, sia a livello nazionale che internazionale. I suoi libri, Art for Preadolescents e A guide to Teachers of preadolescents (Mcgraw – Hill), vengono adottati come testi a livello universitario.
Per dodici anni dirige il dipartimento Art and Art Professions alla N.Y. University, occupandosi soprattutto dei programmi di dottorato.
E’ a lungo co-direttrice, insieme A Jorge Glusberg di ICASA (International Center of Advanced Studies in Art), organizzando a New York conferenze che vedono la partecipazione delle personalità più accreditate a livello mondiale in campo artistico.
Due di queste conferenze si tengono a Venezia (Palazzo Grassi e Peggy Guggenheim Collection).
Professore Emerito della N.Y. University, Angiola Churchill dirige ancora oggi il corso annuale di master “Studio Program in Art in Venice” da lei fondato ventinove anni fa.
Nel contempo ha sempre sviluppato attivamente la propria carriera artistica: oltre a partecipare a numerose mostre collettive, ha tenuto ventotto mostre personali in sedi prestigiose come il Palazzo dei Diamanti di Ferrara, il Palazzo Ducale di Mantova, la Galleria Artecentro di Milano, e, più recentemente il Neuberger Museum di New York.
Negli anni ’70 e ’80 inizia a creare installazioni di carta bianca: un vero universo cartaceo dove la carta viene tagliata e ritagliata, piegata e ripiegata, arricciolata, plissettata, goffrata e intrecciata; dapprima per formare pannelli, cortine, arazzi appesi alle pareti, e poi … Nascono strutture sempre più complesse, formati sempre più variati che entrano, danzando e bisbigliando, ad invadere tutto lo spazio anzi a creare lo spazio stesso.
È ciò che avviene nella suggestiva e articolata installazione realizzata per il Neuberger Museum della cittadina universitaria di Purchase, a pochi chilometri a nord di Manhattan. Angiola crea per questo museo (il cui allestimento si deve all’arch. Philip Jones) nel 1997 un grande “giardino”, un handmade garden ispirato ai suoi ricordi dei giardini di Venezia, città con la quale intrattiene da quasi trenta anni un rapporto di amore e frequentazione oltre che di lavoro.
Il successo della mostra è tale da trasformarsi in un evento; tanto che nel dicembre del 2000 viene invitata a partecipare alla 1° Biennale di Buenos Aires e nel marzo del 2001 dal Museo de Arte y Diseno Contemporaneo (M.A.D.C.) di San José di Costa Rica.