Museo Fortuny

Museo Fortuny

EVA JOSPIN. Selva

Mostra

EVA JOSPIN
Selva

10 aprile 2024 – 13 gennaio 2025
Venezia, Museo Fortuny

A cura di Chiara Squarcina, Pier Paolo Pancotto
In collaborazione con GALLERIA CONTINUA

 

Eva Jospin (Parigi, 1975), conclusi gli studi accademici a Parigi nel 2002, è stata pensionnaire all’Académie de France presso Villa Medici a Roma nel 2016-2017. Da sempre la sua ricerca trae ispirazione dalla natura in tutte le sue articolazioni semantiche e visive, vale a dire colta tanto nel suo stato originario quanto nelle molteplici interpretazioni iconografiche e iconologiche che ne sono state offerte nel corso del tempo.

Attraverso l’uso di materiali poveri – cartone, elementi e fibre vegetali, parti metalliche, tessuto – l’artista dà vita a composizioni plastiche anche di grande volume e dal forte impatto scenografico che evocano o ricreano a loro modo il mondo che è al centro dei suoi interessi: paesaggi, alberi, piante, rami, foglie, formazioni geologiche, brani di vegetazione, strutture architettoniche.

Esse hanno un tono fiabesco, a tratti misterioso, quasi magico e inducono a riflettere su vari temi: la creatività e i processi operativi e intellettuali attraverso i quali essa si esplicita oggi come in passato, la percezione (i lavori di Eva Jospin modificano sensibilmente quella del luogo che li ospita, sia sul piano intellettuale che fisico), questioni ecologiche e ambientali.

Le opere in mostra a Venezia lo testimoniano. Immaginate per l’occasione, esse dialogano non solo con il contesto storico e ambientale che le accoglie, Palazzo Pesaro degli Orfei, ma anche con le raccolte che custodisce, vale a dire la ricca e articolata produzione artistica di Mariano Fortuny, lasciando emergere impreviste, talvolta sorprendenti affinità estetiche e operative con la poetica del loro interprete.

 

Biografia dell’artista >>>

 

Installazione visitabile dal 10 aprile 2024 al 13 gennaio 2025 con l’orario e il biglietto del museo.

Galleria immagini: Courtesy the artist and GALLERIA CONTINUA. Photos by Benoît Fougeirol. © ADAGP, Paris