I due fotografi veneziani, Alessandra Chemollo e Fulvio Orsenigo documentano la vita quotidiana nella loro città.
Essi creano degli scatti al momento, documentano dettagli minuscoli, accadimenti fuggevoli: volti, edifici, situazioni e vicende urbane. Si sentono delle atmosfere, si parla dello spazio, del tempo e del movimento.
“Io amo vedere le facce delle persone che mi passano davanti” dice Chemollo. “Io sono anonima e anche l’altro lo è. Eppure cerco sempre negli occhi e nei gesti di quelli che passano le tracce di qualcosa che la mia mente non è in grado di catalogare. Preziosi momenti di assenza al di fuori di ogni controllo …”
Venezia è sempre immediatamente riconoscibile; eppure non è la solita Venezia. Essa si presenta in modo gradevolmente “normale”, semplicemente quotidiano, senza pretese, “senza posa”, appunto.
Venezia vista e fissata con gli occhi di due dei suoi abitanti.
La mostra ospitata nelle aree espositive del Piano terra di Palazzo Fortuny si chiama “Senza posa”, proprio perché, da un lato si lavora ininterottamente e a lunghi termini, ma anche perchè non c’è davvero e volutamente nessuna posa nè da parte dei fotografi nè da parte del soggetto fotografato.
Un fatto piuttosto raro per una città come Venezia che da sempre è abituata ad essere fotografata nella maniera più stilizzata e idealizzata possibile.
Eppure qui, malgrado o proprio per la velocità dello scatto, malgrado o proprio la scelta consapevole della vita quotidiana come protagonista – il fascino e la particolarità unica di questa città vengono rivelati in maniera del tutto inconfondibile.